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Cultura

Arte e Cultura

 

 

MUSEI
La viva realtà museale della provincia di Verona è testimone indiscussa della storia,
dell’archeologia, delle antiche tradizioni e delle attività ancor oggi portate avanti dei suoi
abitanti.

MONUMENTI
Un immenso patrimonio artistico e architettonico si scopre passeggiando tra le vie del
centro storico, tra mura merlate e svettanti campanili.

 

VILLE E CASTELLI
Sorgono in posizioni invidiabili, circondate da giardini e parchi lussureggianti, eleganti ville e sontuosi castelli con gli stemmi delle famiglie più importanti.

 

 

PIEVI
La pace e i segreti della storia e della cristianità sono custoditi tra le forti mura di antiche
pievi romaniche, preziosi capolavori di arte e cultura.

 

TURISMO SCOLASTICO
Visita la “bella Verona” e le meraviglie della sua Provincia con la tua classe! Apprendi la storia passeggiando, esplora la natura con le escursioni, partecipa ai divertentissimi laboratori …

 

 

Le meraviglie descritte da Goethe

Torbole sul Garda

Anche Goethe non mancò di andare sul Lago di Garda nel suo Grand Tour, il viaggio compiuto nell’Italia a cavallo tra Sette e Ottocento. Fu lui a scrivere, incantato, nel suo diario di viaggio da Torbole nel settembre del 1787: «Quanto vorrei che i miei amici fossero per un attimo accanto a me e potessero godere della vista che mi sta dinnanzi! Stasera avrei potuto raggiungere Verona ma mi sarei lasciato sfuggire una meraviglia della natura, uno spettacolo incantevole, il lago di Garda: non ho voluto perderlo, e sono stato magnificamente ricompensato di tale diversione».

Prima di Goethe, nel 1580 anche Montaigne vi era passato, ma non era rimasto particolarmente incantato dalle bellezze del luogo. Allo stesso modo l’astronomo Lalande ne aveva appuntato tutte le caratteristiche senza esprimere grandi entusiasmi.

Il lago non era una destinazione conosciuta ai più, forse a causa della strada poco battuta. Era necessario deviare  dalla “via germanica” battuta da tutti i turisti stranieri, chiamata nel Medioevo anche la “via dei mercanti”, che attraverso il Brennero portava a Trento, Verona, Bologna e infine a Roma. Anche chi si era allontanato dalla “strada maestra” non aveva però lasciato testimonianze tanto positive, che invogliassero il viaggiatore a cambiare percorso tradizionale ad addentrarsi in strade sconosciute.

Soltanto Goethe qualche secolo più tardi aveva trasformato in un angolo di paradiso quello specchio d’acqua tra “i picchi alpini”, descrivendolo con un’immagine poetica. Goethe infatti ritrova proprio qui la veraatmosfera italiana: trova tutti gli aspetti per lui fondamentali per definire le caratteristiche dell’Italia. A partire dal paesaggio e dalla storia antica, fino a un passato letterario e artistico e alle gioie del clima mite, dei colori e della frutta «che matura al sole». Il poeta tedesco compone versi ispirati a questi paesaggi. È lui il primo ad attribuire elementi di classicità al territorio, gli stessi che hanno reso famosa l’Italia in tutto il mondo, gli stessi comuni a Roma, Napoli e alla Sicilia. Il suo diario di viaggio nelle pagine dedicate al Garda spinge generazioni di visitatori in quell’angolo di paesaggio ai piedi delle Alpi.

Nel 1786 Goethe si ferma a Torbole e Malcesine. La vocazione turistica di Torbole affonda le sue radici già nel secolo XV, quando diviene mèta dei viaggiatori che transitano sulla strada atesina di Germania e Italia. Il poeta, all’età di 37 anni, vi giunge da Rovereto nel pomeriggio del 12 settembre 1786 e ne resta incantato. Torbole, situato vicino alle foci del Fiume Sarca, è noto per la flora rigogliosa e per le case disposte ad anfiteatro sul golfo.

Dieci anni dopo il Lago di Garda diventa uno degli scenari delle guerre napoleoniche: a fine maggio i francesi avanzano fino alle sue rive, sconfiggono gli austriaci a Borghetto sul Mincio e conquistano Peschiera. Anche in seguito numerosi scontri hanno luogo su campi di battaglia nei pressi del lago.